Una realtà fondamentale non solo dal punto di vista prettamente industriale, ma anche e soprattutto economico e produttivo del nostro Paese. L’industria della fonderia in Italia, infatti, è una delle più importanti, sia in termini di lavorazioni che di posti di lavoro generati. Entriamo quindi più da vicino in una fonderia comprendendo quali sono le lavorazioni e le attività svolte al suo interno.
- Cos’è una fonderia
- Le lavorazioni all’interno di una fonderia
- Alcuni numeri del settore
- La Fonderia Fipill
Cos’è una fonderia
La fonderia, prima ancora che lo stabilimento di lavoro dove vengono svolte le relative attività, è una disciplina delle metallurgia, che ha lo scopo di produrre oggetti metallici tramite la fusione delle materie prime metalliche. Tramite le lavorazioni oggetto del lavoro di una fonderia si ottengono prodotti metallici che hanno dimensioni, forme e caratteristiche fisiche e chimiche ben specifiche, rispondenti alle esigenze per cui sono state prodotte.
L’importanza della creazione di questi manufatti industriali metallici (noti anche con il nome di getti) è tale anche per la trasversalità del loro impiego. Tramite il lavoro di una fonderia, infatti, si realizzano prodotti e componenti per il settore automotive (come le pulegge), dell’edilizia, dell’arredo urbano, della meccanica, di quello aerospaziale, per l’arte, il design, la produzione di energia elettrica, per gli elettrodomestici e i dispositivi idrotermosanitari, così come per la moda, l’arredamento e moltissimi altre applicazioni.
Le lavorazioni all’interno di una fonderia
Sono diverse le tecniche di lavorazione che possono essere eseguite all’interno di una fonderia per la realizzazione di manufatti finiti o di prodotti semilavorati. Le principali sono le cosiddette fusioni a terra e fusioni in conchiglia. In entrambi i casi si ha la possibilità di ottenere risultati eccellenti; le differenze sono prevalentemente sui costi di realizzazione e il tipo di procedura impiegato. Per questo al momento la fusione a terra è considerata lo standard più efficiente per la produzione.
Con la fusione in terra (detta anche colata in sabbia) si ha il principale procedimento utilizzato all’interno di una fonderia per la produzione di componenti metallici. Questo tipo di lavorazione prevede la colata del metallo fuso in uno stampo realizzato con una terra particolare (detta terra da fonderia) che verrà distrutta al termine della lavorazione in modo da estrarne il pezzo.
La fusione in terra è estremamente versatile e con bassi costi di produzione; questo la rende ideale e altamente utilizzata per la produzione di un’ampia tipologia di oggetti tra loro diversi sia per la forma che per la geometria che per le caratteristiche fisiche e chimiche. Questo tipo di produzione è di per sé molto “semplice” e lineare e pertanto, per ottenere un livello di finitura adeguato, è necessario un intervento successivo sul prodotto finito in modo da renderlo coerente con le caratteristiche tecniche previste in fase di progettazione.
Discorso diverso con la cosiddetta fusione in conchiglia (detta anche colata in lingotteria). In questo caso il processo di fusione avviene tramite la colata all’interno di forme metalliche permanenti detti conchiglie. Questi “stampi” sono utilizzati per la produzione in serie di componenti metallici in alluminio, ghisa o rame ma che abbiano una morfologia e delle caratteristiche piuttosto semplici e di dimensioni modeste. La progettazione e la costruzione di questi “stampi” hanno dei costi maggiori ed è limitata alla produzione di componenti di piccole dimensioni e si svolge tramite la colata i un canale e tramite piccoli canali di sfiato in modo da eliminare il gas che rimane bloccato nel getto a temperature elevate.
Per evitare che lo stampo e il pezzo si uniscano viene utilizzata una particolare vernice isolante che, dopo la colata del metallo liquido e la solidificazione e raffreddamento del pezzo, viene eliminata. Con la fusione in conchiglia la precisione e la finitura dei componenti è maggiore e per questo spesso non richiede ulteriori lavorazioni.
Alcuni numeri del settore
Nel nostro Paese sono più di mille le fonderie presenti sul territorio, di cui la maggior parte (più dell’80%) si occupa della lavorazione di metalli non ferrosi. Solo il 18% si occupa di quelli ferrosi. Per quel che riguarda il lavoro prodotto solamente per quel che riguarda gli addetti alle lavorazioni interne alla fonderia si ha un volume di occupati superiore alle 27000 unità. Il comparto genera mediamente un fatturato di poco inferiore ai 7 milioni di euro l’anno, con una produzione altamente orientata all’esportazione. Inoltre l’Italia è tra i primissimi Paesi a livello europeo in termini di produzione di componenti ferrosi e non ferrosi, a dimostrazione di un settore fondamentale a livello industriale e dalle enormi capacità e competitività, anche e soprattutto in termini qualitativi.
La Fonderia Fipill
La fonderia Fipill è una delle più importanti a livello nazionale assicurando una costante crescita sia in termini dimensionali e di quote di mercato che di produzione e know how. Il punto di forza della Fipill è dato dalla costante attenzione al miglioramento della produttività di ciascun cliente tramite un lavoro basato innanzitutto sulla fiducia, la trasparenze, l’onestà e il rispetto degli accordi presi, in un processo produttivo sostenibile e orientato in ogni fase alla ricerca dell’eccellenza.
La societa' F.I.P.I.L.L., di San Paolo di Jesi (AN) presente sul mercato dal 1973, cura la progettazione, la produzione e la vendita di una vasta gamma di soluzioni per la trasmissione di potenza, che possono essere anche personalizzate su richiesta dal cliente in base alle specifiche esigenze.
La produzione dell'azienda marchigiana comprende: pulegge trapezoidali in alluminio; pulegge trapezoidali in acciaio con alesaggio per bussola taper-lock; pulegge variabili; pulegge a fascia piana con bussola conica di serraggio taper-lock; pulegge poly-v in alluminio con alesaggio per bussola taper-lock; slitte tenditrici e pulegge dentate.